Nella modernità che ci circonda, essere connessi ad internet è diventato importante quasi quanto respirare. In particolare, la ricerca di una connessione Wi-Fi cui allacciarsi è una delle attività più in voga del momento. Sorge, però, spontanea la domanda: Wi-Fi e salute vanno d’accordo?
Cosa dice l’OMS?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata molto chiara in materia. Non vi siano evidenze scientifiche di possibili danni alla salute in seguito all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistemi di comunicazione Wi-Fi.
I dati inviati e ricevuti via Wi-Fi, così come accade con le altre tecnologie WLAN, si propagano attraverso onde elettromagnetiche. Queste provocano la variazione del campo elettrico e del campo magnetico nella zona circostante l’antenna.
Esistono onde d’intensità pericolosa?
Ciò che è da stabilire nella relazione tra Wi-Fi e salute è se i campi elettromagnetici generati dai router sono tali da essere pericolosi.
Il segnale emesso da un router Wi-Fi o da una scheda wireless installata in un personal computer è tipicamente dell’ordine dei 100 milliwatt.
Le onde radio seguono la legge dell’inverso del quadrato, ogni volta che si raddoppia la distanza dalla fonte emissiva, si riceve solamente un quarto dell’energia “prodotta”.
Ciò significa che se “vicino” al router Wi-Fi l’assorbimento possa essere pari ad appena 0,1 Watt, a distanza di due metri si assorbiranno appena 0,025 Watt e così via.
In altre parole, la potenza del segnale Wi-Fi decresce molto rapidamente mano a mano che ci si allontana dal router.
Alle normale distanze “operative”, quindi, l’intensità del segnale Wi-Fi è talmente bassa da non esser fonte di alcuna preoccupazione.